Gattò di patate
Ingredienti per 6 persone:
1 kg di patate vecchie a pasta gialla
2 bicchieri di latte
2 etti di burro ammorbidito
3 etti di salame tipo napoli tagliato a listarelle di 3 cm. x ½ cm.
4 etti di provola affumicata tagliata a dadini di 1,5 cm. di lato
7 uova di cui 2 rassodate, facendo bollire l’acqua per 7 minuti, sgusciate e tagliate a fettine
150 grammi di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di pangrattato
Noce moscata
Sale e pepe nero macinato q. b.
Lessare le patate con la buccia (o cuocerle in microonde).
Ancora calde, pelarle e passarle allo schiaccia-patate. Metterle in una grossa ciotola.
Aggiungere metà del burro e mescolare a mani nude finche' sia completamente sciolto, quindi unire 4 uova intere, il latte, una manciata di parmigiano, un po’ di noce moscata, il salame e le fettine di uova sode. Regolar disale, aggiungere il pepe macinato.
Imburrare molto una teglia di circa 30 cm. di diametro e cospargerla di pan grattato.
Fare un unico strato con il composto di patate avendo cura di farlo ben aderire al fondo e alle pareti della teglia.
Cospargere di pan grattato e fiocchetti di burro.
Cuocere in forno gia' caldo a circa 190 gradi per 30-35 minuti o finche' la superficie sia ben dorata.
In alternativa il gattò può essere anche fritto sulla fiamma finché risulti ben dorato.
Rammentarsi che l’impasto e la sistemazione nella teglia vanno fatti rigorosamente a mani nude senza l’ausilio di posate!
Togliere dal forno ed attendere che il gattò si raffreddi (occorrerà circa una mezz'ora) prima di servirlo tagliato in ampie fette con accompagnamento di una fresca insalata verde.
Vino: bianchi campani (Capri o Ischia )freddi di frigo.
Nota introduttiva:
Il gattò di patate napoletano è una torta rustica, salata o meglio uno sformato di patate tipico della cucina partenopea dove fu introdotto dai cuochi francesi chiamati nel Reame di Napoli in occasione delle proprie nozze(1768) dalla regina Maria Carolina, figlia di Maria Teresa Lorena-Asburgo moglie di Ferdinando I Borbone, ma non è piatto derivante dalla cucina francese, ma inventato qui nel Reame, con tutti gli ingredienti usati nella cucina napoletana, con la sola eccezione del burro (ingrediente per solito …nordico) questa volta usato in luogo dell’olio d’oliva e.v. tipico della cucina meridionale e con l’eccezione del pomodoro mancante del tutto in questa preparazione il cui nome è gattò, evidente corruzione del lemma francese gateau (torta); al proposito ricorderò che la parola gattò entrò anche, dopo la discesa dei cuochi francesi detti dai napoletani monzù,corrompendo il francese monsieur, nelle pasticceria napoletana dove con il nome di gattò mariaggio con evidente corruzione di gateau du mariage si indicò la dolce torta nuziale.
Nessun commento:
Posta un commento